venerdì 30 gennaio 2009

Se il tostapane diventa un acceleratore di particelle.


Accoglie i visitatori con entusiasmo e da dietro i suoi occhiali spessi e pesanti non lesina sguardi sinceri a nessuno.
E' il prof. Guido Pegna, docente di didattica della fisica ed elettronica, presso il dipartimento di fisica dell'Università di Cagliari, direttore del museo di dipartimento e tra i maggiori produttori al mondo di exhibits scientifici esposti all'interno dello stesso museo.
Con i suoi exhibits, strumenti dimostrativi di realtà e fenomeni fisici, ha portato la fisica dentro le nostre case, o meglio fuori da esse, perché tutto il materiale utilizzato nella produzione di tali dispositivi è di uso comune: forni a microonde, lampadine, bottiglie di plastica, posate.
Invita noi, studenti del master di comunicazione delle scienze, nel suo studio con l’esaltazione di un bambino che vuole mostrare il suo giocattolo più bello. E’ qui infatti che nascono le sue creazioni, le novità non ancora esposte e collaudate.
Il disordine regna sovrano: boccette con liquido multicolore, voliere appese un po’ dappertutto che pendono minacciose sulle nostre teste, cavi elettrici ovunque e pezzi di polistirolo.
E’ in questo scenario che il prof. Pegna dà inizio al suo spettacolo e noi, per questa volta, saremo i fortunati spettatori.
Ed ecco che le lampadine si accendono magicamente pigiando il tasto On del forno a microonde “non riproponete l’esperienza nelle vostre cucine” suggerisce caustico il professore che per noi si fa conduttore facendosi percorrere da una scarica elettrica ad alto voltaggio, “niente paura” ci rassicura “sono elettricamente isolato” riferendosi a un cubetto di polistirolo sotto i suoi piedi.
Poi è la volta del ferrofluido, un liquido che si polarizza fortemente in presenza di un campo magnetico e si dispone creando forme curiose simili a ricci di mare, basta che sia messo a contatto con un piccolo magnete.

E ancora gabbie in perfetto isolamento elettrostatico interno, per mostrarci un vecchio esperimento proposto quasi 200 anni fa dal fisico inglese Faraday.
Da una vecchia latta Pegna tira fuori delle strane pietroline, che subiscono la forza attrattiva dei magneti. Ma cosa siano non si sa, “le ho trovate nel giardino di casa mentre cercavo i bulloni della moto” confessa il professore.
Ma il culmine dello stupore arriva quando ci mostra un trasformatore di Tesla, da lui assemblato con materiale raccogliticcio, tubi di alluminio flessibili usati nelle vecchie caldaie, lastre di rame che sembrano ricavate da grondaie ormai logore. Questo buffo strumento è meno innocuo di quanto sembri ed è infatti capace di produrre scariche elettriche a 800.000 volt, veri e propri lampi in una stanzetta di qualche metro quadrato.
Brandendo una lampada al neon come fosse una sciabola, il professore la fa percorrere dal lampo prodotto dal trasformatore e questa si accende come se fosse la spada di Luke Skywalker, e lui salta da una parte all’altra e ride per la nostra meraviglia.
La visita finisce così e a noi sembra di essere stati più alle giostre che in un laboratorio di fisica.
Ci allontaniamo in silenzio e ci auguriamo che a Prof. Pegna domani non venga in mente di riparare il tostapane.

4 commenti:

Fede ha detto...

Bello il post! molto preciso, ma avevi preso appunti?? ti ricordavi tutto.

davidbauu ha detto...

sinceramente mi vergogno di tutto questo ma come e' possibile che siamo arrivati ad una tale ignoranza ! sono normalissimi (esperimenti) di fisica credo che un bambino di 12 anni puo' farli o un ragazzo di16 anni il tutto cosi e ridotto ad un fenomeno da circo non metto in dubbio che si possa fare con rottami ma non vedo niente di speciale ma siamo finiti con una ignoranza cosi' grande!firmato davide

davidbauu ha detto...

sia ben chiaro che non ho niente contro il prof ma con chi ha scritto questo commento il prof cercava di avvicinare le persone a quel poco di elettronica fisica che e' rimasto con semplici esperimenti che possiamo fare tutti ! ma non credo volesse essere dipinto come uno stregone del 1800 anzi sarebbe da complimentarsi con lui almeno ha cercati di portare interesse a persone senza interessi dandogli una possibilita di un futuro in un modo di sola superficialita' per questo sono indignato notare bene che sono capitato per caso qui! ma ogni tipo di informazione va riferita corretta spiegando il perche e' stato fatto il fine! che e' ben piu alto ! e non trasformare chi cerca di spiegare basi di fisica in uno stregone e ridicolizzando il suo lavoro

Giulia Mameli ha detto...

Scusa la risposta tardiva, Davidbauu, ma EVIDENTEMENTE non ti è chiaro il senso del blog. Nessuno ha cercato di ridicolizzare il Prof. Pegna che è indubbiamente uno stimato fisico. La sua bravura sta proprio nel renedere affascinanti cose che, messe nere su bianco su noiosissimi tomi di fisica, non sarebbero capaci di interessare i comuni mortali. Gli esperimenti saranno pure semplici e banali come dici tu, ma l'effetto è garantito. In poche semplici mosse s'instilla nella testa delle persone un po' di curiosità intellettuale, e questo, a voi ( e ci metto pure te perchè il tuo mi sembra uno sdegno tipico di chi vuole salvaguardare l'onore della sua categoria) scienziati non sempre riesce bene...